Immersione a Mortoriotto: Le due Macchine e il corallo Nero
Mortoriotto è una formazione rocciosa che consiste essenzialmente in due scogli che emergono dal fondale marino per innalzarsi fino a circa 10 metri di altitudine e rimango solitari rispetto all’isola di Mortorio. Mortoriotto fa parte del Parco Nazionale Arcipelago di La Maddalena , ma per giungervi da Baja Sardinia, abbiamo dovuto superare Capo Ferro, successivamente Porto Cervo e quindi dirigergi circa 3 miglia a est dalla famosa Spiaggia di Capriccioli. Il sito di immersione è caratterizzato dalla sua particolare geomorfologia leggermente diversa rispetto alle altre immersioni del Parco Nazionale, ma ciò che la rende veramente unica e la sua visibilità che nelle migliori giornate di Agosto e Settembre può raggiungere anche i 30 metri. Il versante Nord dello scoglio più a est è caratterizzato da una parete verticale popolata da molte murene e cernie che si erge da un fondale sabbioso di circa 35-40 metri dove trovano posto molteplici blocchi di granito completamente ricoperti di Gorgonie rosse (Paramuricea clavata). I rami di questi coralli sono tra i più grandi presenti in tutto il Parco Nazionale Arcipelago di La Maddalena. Fra cotanto splendore rimaniamo ulteriormente impressionati quando osserviamo dei veri e propri muri formati dai saraghi fasciati (Diplodus vulgaris).E’ possibile avvistare nel blu banchi di Ricciole (Seriola dumerili), esemplari di Aquila di Mare e altri pesci pelagici predatori come tonni. Seguendo il fondo ci imbatteremo in uno spettacolo abbastanza insolito per queste profondità, difatti a circa 36 metri in mezzo ad alcune gorgonie rosse si aprono due stupendi ventagli di Falso Corallo nero (Gerardia savaglia). Il Falso Corallo nero è un organismo coloniale che nasce intorno sullo scheletro morto di Paramuricea e si presenta di colore giallo intenso tanto da risaltare nettamente in mezzo ai ventagli rossi della gorgonia che lo circonda. Lo scheletro interno di questo corallo è nero mentre il tessuto esterno è per l’appunto giallo da qui deriva il suo nome di Falso Corallo nero. Se troviamo in questo punto un po’ di corrente possiamo ammirare i suoi polipi espansi con cui si riesce a nutrire filtrando l’acqua che lo attraversa. Se la corrente non è troppo intensa, la scorta d’aria è sufficientemente elevata e i nostri computers subacquei non troppo penalizzati a livello di tempo di non decompressione, proviamo a oltrepassare alcune rocce subito dietro il Falso Corallo nero per andare a vedere due macchine alla profondità di 38 metri. Telaio, ruote e volante sono ancora intatti e fanno da dimora a moltissime castagnole rosse (Apogon imberbis) che per l’appunto trovano rifugio fra i resti di queste due autovetture. Chiedersi come siano finite fin qui le due macchine è la domanda più frequente che tutti i subacquei mi pongono…….A voi la teoria più fattibile…….Io personalmente ritengo possano essere cadute da un traghetto colpito da una tempesta durante la navigazione; d’altronde essendo lo scoglio di Mortoriotto distante circa 3 miglia dalla costa mi sembra abbastanza improbile che siano stateinghiottite da un fiume in piena e successivamente trasportate dalla corrente fin qui. E’ giunto il momento di risalire seguendo il profilo del pendio, che lascerà posto alla profondità di circa 18 metri a numerosissimi anfratti popolati da scorfani, crostacei (quali bernardo l’eremita ) , stelle di mare e spugne coloratissime. Aspettiamo sull’imbarcazione del Proteus diving un adeguato tempo prima di immergerci per la seconda immersione. Decisamente meno profonda della prima immersione, il secondo tuffo a Mortoriotto prevede un itinerario con profondità massima di 22-24 metri e la possibilità di incontrare un bel banco di Barracuda (Sphyraena sphyraena) e con un po’ di fortuna anche i trigoni apparrtenenti alla specie Pastinacata (Dasyatis pastinaca) che sono soliti sostare nei pianori sabbiosi venutisi formati fra una zona rocciosa e l’altra. Le aspettative anche per questa seconda immersione sono davvero alte,ma non rimaniamo delusi, infatti appena entrati in acqua, un pelo sotto la superficie del mare ci viene a far visita una creatura tanto affascinante quanto strana da osservare: la lepre di mare (Aplysia depilans). Questa specie appartenente alla classe filogenetica dei Gasteropodi (Molluschi), ed è caratterizzata da una colorazione brunastra. La lepre di mare ha attaccata, sul suo dorso, una conchiglia trasparente e molto fragile che ci mostra con molta grazia ed eleganza muovendo il suo corpo lamellare in modo sinuoso e ipnotico (guardate la ripresa video che abbiamo fatto). Questo mollusco, assolutamente innocuo al contrario delle credenze,presenta un capo dotato di appendici tattili e chemiorecettive, oltre che gli occhi. La limpidezza dell’acqua è sconvolgente e il paesaggio si alterna a canali con pareti coperti da Parazonthusa spiazzi sabbiosi che sembrano far assomigliare Mortoriotto ad un mare caraibico. La corrente talvolta presente sposta vorticosamente nuvole di castagnole (Chromis chromis) intorno a noi subacquei. Le murene abbiamo smesso di contarle per quante ce ne sono. Semplicemente favoloso, poiché ad attenderci in tappa di sicurezza ci sono coloratissime donzelle pavonine (Thalassoma pavo) si fanno largo fra le rocce cibandosi di piccoli molluschi e crostacei. Grazie ancora una volta Mar Mediterraneo di cotanta bellezza che nutre il nostro sguardo………..